15/05/2020 / FANTASCIENZA
Su Robot 88 la fantascienza dell'Oriente
La fantascienza del futuro non parlerà inglese ma le lingue dell'Oriente? Nel frattempo il nuovo numero di Robot fa una capatina nell'estremo Est
È curioso come certi termini apparentemente sinonimi vengano usati per dire cose diverse. Per esempio: se uno dice "fantascienza dell'est" a cosa si pensa? Alla fantascienza russa, o magari cecoslovacca o ungherese o polacca. Se uno dice "fantascienza dell'Oriente" pensa invece alla Cina e al Giappone. Eppure "est" e "oriente" sono sinonimi. Un altro bell'esempio: l'inglese "Asian" in UK significa indiano, in USA significa dell'estremo oriente.
Secondo gli osservatori più attenti la fantascienza del futuro non verrà (o non verrà solo) dall’Occidente ma anche e forse soprattutto dall’Oriente. Alcuni paesi come la Cina addirittura investono nella fantascienza, la promuovono, la insegnano nelle scuole. Questo numero di Robot – 88, che nella numerologia cinese sarebbe "doppia fortuna" – contiene due racconti di autrici orientali: Zen Cho, origine malese abitante a Londra, ha vinto il premio Hugo con questo breve racconto che coniuga in modo straordinato folklore orientale e fantascienza, e lo stesso connubio lo troviamo nel racconto della giapponese Fumio Takano. È la nuova fantascienza? Non lo sappiamo, ma intanto la apprezziamo.
Poi ci sono nomi italiani notissimi: Franco Ricciardiello, Dario Tonani, Lanfranco Fabriani, vincitori di premi e autori di romanzi e di cicli famosi. E poi due autori emergenti (o già emersi, forse), grandi promesse: Simonetta Olivo e Lorenzo Crescentini.
Ricca come sempre la saggistica dove si parla della serie Good Omens, delle nuove tendenze della fantascienza anglofona (con l'esperto Sandro Pergameno); Salvatore Proietti parla di Vonda McIntyre in modo anche personale, Gianfranco de Turris di Guido Morselli e Gian Filippo Pizzo di Luigi Naviglio.
Infine, Maurizio Manzieri intervista Galen Dara: una conversazione tra grandi artisti.
Robot 88 è disponibile da oggi in versione digitale, tra qualche giorno in versione stampata.