15/05/2020 / GIALLO

Dall'aula alla libreria: magistrati che diventano scrittori

Esce Arrocco di torre, l'ultimo romanzo di Luigi Grilli, magistrato prestato alla letteratura come diversi altri prima di lui

Volevamo fare un titolo con un gioco di parole sul termine "martelletto", collegando lo strumento usato dai giudici per richiamare l'ordine e sancire le sentenze e quello della macchina per scrivere. Ma poi ci siamo resi conto che, be', chi se le ricorda più le macchine per scrivere?

Il tema però è interessante e la domanda potremmo porcela: come mai ci sono così tanti magistrati o ex magistrati che diventano scrittori di qualità? È qualcosa che riguarda la loro capacità di osservare le situazioni con terzietà, capendone tutti i risvolti? Dipende dal fatto che sono testimoni di fatti strani che stimolano la creatività e la curiosità? O, più semplicemente, la loro professione viene evidenziata nelle quarte di copertina perché ha qualcosa a che fare col genere della loro narrativa, e se andassimo a vedere magari altri mestieri producono scrittori bravissimi?

Raffaele Cantone, Gianrico Carofiglio, Giancarlo de Cataldo, Gianni Simoni, Luigi Grilli: di quest'ultimo, già Presidente aggiunto della Corte di Cassazione, esce oggi Arrocco di torre, sesto romanzo centrato sulle avventure dell'avvocato Morelli. Che conferma che, quale che sia il motivo, gli ex magistrati sanno scrivere decisamente bene.

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