15/05/2020 / ROMANZO STORICO

Gladiatori e gladiatrici

Eek! di Scott Nickel - Tutti i diritti riservati

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Strix - Le gladiatrici del cerchio di fuochi, un romanzo di Riccardo Coltri basato su un componimento di Orazio ripropone il fascino oscuro e brutale dei giochi gladiatori

Recentemente sono stati assegnati gli Oscar, e Joaquin Phoenix ha vinto come migliore attore, per la sua prova in Joker. Ma i conti in sospeso non perdonano: infatti sui social ha cominciato a circolare un meme che diceva «Il tuo piccolo Oscar non ci farà dimenticare che hai ucciso Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'univo vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa».

Il riferimento, l'avrete colto, è al film Il gladiatore, in cui Phoenix interpretava il malvagio imperatore Commodo, che uccideva e veniva ucciso dal protagonista. Un film rimasto nel ricordo di tanti, perché in fondo questo mondo dei gladiatori ci continua ad affascinare, per quanto brutale, oscuro, sanguinario. E ogni tanto torna nelle serie tv o nei film, come trasposizione storica o reinterpretazione fantastica (pensate ad Hunger Games, per esempio). Se anche voi ne siete affascinati vi piacerà il libro di Riccardo Coltri, che torna alla Roma repubblicana ispirandosi a un'opera di Orazio e mette in scena una gladiatrice. Strix, la chiama, col nome latino di un uccello rapace leggendario dal cui nome deriva anche il termine "strega". La Roma che descrive è enorme, oscura, affascinante e letale come la sua stessa arena.

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