La fortuna di non vincere i premi letterari

“Mancò la fortuna non il valore”. Per vincere i premi letterari occorrono due cose: la prima, concorrere con un testo molto valido; la seconda, avere la fortuna di non trovarsi di fronte un rivale – almeno a giudizio di chi decide – ancora più valido. La storia della fantascienza italiana è piena di esempi di romanzi non vincitori che poi hanno avuto successo: pensiamo a Infect@ che lanciò nell'editoria di serie A Dario Tonani, ma che in finale al Premio Urania era stato battuto da Stella cadente di Alberto Costantini; pensiamo all'apprezzatissimo Übermensch di Davide Del Popolo Riolo, finalista all'Urania battuto da Simbionti di Claudio Vastano, ma poi vincitore del Premio Italia. Gli stessi romanzi di Valerio Evangelisti avevano partecipato più volte prima di vincere e lanciare uno degli autori italiani più apprezzati nel mondo. Abbiano fatto esempio dal Premio Urania, ma capita con tutti i premi, sia chiaro; e va anche detto che spesso (è il caso anche di Il risveglio di Empatia) dopo la mancata vittoria al premio mondadoriano queste opere vengono riviste e migliorate. Il romanzo che esce oggi rappresenta forse il culmine della maturazione di un'autrice sofisticata, capace di scrivere storie dal ritmo incalzante e dai personaggi coinvolgenti ma anche di metterci dentro tutta la sua profondità intellettuale, la sua passione sociale, che l'ha portata anche a impegnarsi in politica per alcuni anni. E anche questa volta Delos Digital è onorata di dare spazio a lavori di questo livello.

Prima di lasciarvi un appuntamento: sabato 29 alle ore 17:30 non perdetevi il nostro incontro streaming con Paolo Aresi per presentare La stella rossa di Korolev: ci saranno ospiti d'eccezione come l'ingegnere Andrea Avaldi che lavora con SpaceX e il grande Bruno Bozzetto. Potete collegarvi da qui: https://www.youtube.com/watch?v=SpsIydFmp5o.