28/10/2021 / FANTASCIENZA
Alieni, pianeti e intelligenze artificiali
(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)
Come si intrecciano alcuni tra gli argomenti più interessanti della fantascienza moderna, dai libri alla tv
Alcuni giorni fa è arrivata su Netflix la seconda stagione della serie Another LIfe. La prima stagione si era rivelata piuttosto deludente, centrata soprattutto sui rapporti conflittuali (e anche un po' adolescenziali) dei personaggi; questa seconda è migliorata, portando nel vivo il succo della storia: il contatto con una specie molto aliena e molto più evoluta, della quale è difficile capire le reali intenzioni. Decolla anche la sottotrama, il rapporto degli "umani" dell'equipaggio dell'astronave Salvare con un'altra forma di "vita" non umana ma neppure aliena: l'intelligenza artificiale.
Quasi gli stessi temi li ritroviamo nel nuovo romanzo di Nino Martino Blu è il colore del tempo, uscito questa settimana nella collana Odissea. Per Martino è la naturale evoluzione dei suoi due romanzi precedenti, Errore di prospettiva – nel quale l'umanità aveva il primo contatto con una specie aliena più evoluta – e Irene, che trattava approfonditamente il rapporto con l'intelligenza artificiale. Il nuovo romanzo è un seguito di entrambi; il fascino, il senso del meraviglioso che riesce a suscitare il libro di Martino è tutt'altra cosa rispetto alla serie tv, basata soprattutto sul ritmo e i colpi di scena, e a differenza della serie tv riesce a evitare di cadere nello stereotipo "cylon" (be', lì usano anche un'attrice che cylon lo era già stata) per dire qualcosa di più interessante, qualcosa di più profondo, qualcosa che oltre a meravigliare e stupire fa anche pensare.
Il libro uscirà anche in versione stampata nei prossimi giorni.