02/11/2021 / STORIA ALTERNATIVA

Quando andammo a far fuori il piccolo Hitler

(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)

(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)

Un certo caporale tedesco muore nelle trincee della prima guerra mondiale e un sanguinario commissario bolscevico viene ucciso poco dopo per vendetta. Il mondo cambia drasticamente.

Quando si inventa una macchina del tempo la prima cosa che ci si chiede è come usarla per il bene dell'umanità. C'è chi, come Stephen King, prende su e va a Dallas a salvare JFK (con risultati non esattamente positivi) ma la maggior parte di noi il primo obiettivo che si pone è tornare da qualche parte all'inizio del ventesimo secolo e far fuori un certo Adolf. A dire il vero è una meta così classica che ci immaginiamo la coda di viaggiatori del tempo davanti a casa dei signori Klara e Alois Hitler (precedentemente noto come Hiedler o Hüttler) a Braunau am Inn in Austria (e magari qualcuno che vaga disperso per Berlino chiedendo in giro). Ok. Ma poi?

Cosa succeda poi, della Germania senza Hitler o della Russia senza Stalin, non molti hanno pensato di immaginarlo. Lo ha fatto però Stefano D'Adamo col suo romanzo (anzi, romanzone, oltre 600 pagine) d'esordio, Il diavolo senza corna, in uscita oggi nella collana Ucronica curata da Giampietro Stocco.

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