07/12/2021 / DISTOPIA
Scriveremo tutti distopia?
(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)
Esce un'antologia che traccia un po' la storia della distopia nella fantascienza italiana, con autori di altissimo livello
Vi è capitato di recente di vedere film o serie tv o leggere libri ambientati nel futuro in cui sulla Terra vada tutto bene? Magari è una nostra impressione, ma ci sembra che siano casi sempre più rari. La Terra del futuro è sempre più spesso sull'orlo del disastro ambientale, inabitabile, devastata da guerre, sottomessa a dittature, impoverita, devastata. E non parliamo necessariamente di storie distopiche: magari si tratta di serie ambientate nello spazio, in altri sistemi planetari, su astronavi interstellari. Che però sono partite dalla Terra per cercare un nuovo mondo per l'umanità, costretta ad abbandonare il proprio.
La distopia sta diventando un po' il "default" della fantascienza, il che non è esattamente un buon segno. È certamente un filone sempre più importante, lo testimonia la sua popolarità crescente, ma certo non è nuovo: gli scrittori di fantascienza lo bazzicano da anni, anche in Italia. Come prova questa antologia curata da Delos Veronesi e Franco Ricciardiello, Quando il sole bruciava, che con nove racconti traccia un po' la storia della distopia attraverso i migliori autori italiani del genere: Nicoletta Vallorani, Dario Tonani, Elena Di Fazio, Giulia Abbate, Francesca Cavallero, Domenico Gallo, Gian Filippo Pizzo, Milena Debenedetti e lo stesso Franco Ricciardiello. In ebook e stampa, con copertina di Franco Brambilla.