25/04/2022 / WEIRD
Il reale e la magia
(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)
L'uscita dell'antologia “La boutique degli incanti” ci dà lo spunto per parlare di un genere più frequentato di quanto si pensi, il realismo magico
Avete già sentito parlare di realismo magico? Forse sì, probabilmente meno di quanto sarebbe dovuto. Perché, se ci pensate, in letteratura gli esempi di realismo magico sono frequentissimi, da Borges a Márquez, da Kafka a ETA Hoffmann. Ma non solo: la letteratura italiana è piena di autori che possono essere inseriti in questo genere, o filone: Buzzati, Calvino, Flaiano, Zavattini, fino a un grande regista come Fellini.
Cos'è il realismo magico? In breve, si tratta di storie realistiche (ambientazioni normali, quindi, non fantastiche) nelle quali viene inserito un elemento sovrannaturale, o paranormale, o magico. Qualcuno che legge il pensiero, un personaggio fatato, un evento inspiegabile. E lì attenzione, perché se questo elemento viene analizzato e la sua stranezza va a finire al centro della storia già si sconfina nella fantascienza, nel weird, nell'horror. Invece no, nel realismo magico la storia resta realistica, senza indulgere troppo allo stupore.
È un genere "delicato", sempre sul punto di ricadere in uno dei tanti generi del fantastico confinanti, ma è affascinante. Ed era ora davvero che qualcuno gli dedicasse un'antologia: lo ha fatto Maurizio Cometto, che come scrittore si è mosso spesso da quelle parti, e il risultato esce oggi. Con questi "bagliori" all'angolo dell'occhio che vi lasceranno scorgere mondi diversi.