Un mondo migliore

Le immagini dei migranti deportati dal governo americano in Salvador, prelevati dalle loro case, umiliati, trattati con violenza e obbligati ai lavori forzati, senza nemmeno un processo e spesso lasciando i propri congiunti nella totale disperazione, impossibilitati ad avere qualsiasi notizia, restano fisse sulle nostre retine in questi giorni. Ma anche nella democratica Europa la vita del migrante è una lotta durissima. Si parte alla ricerca di un mondo migliore, di una speranza, spesso lasciando famiglie che sperano di poter aiutare inviando denaro, si devono affrontare abusi di ogni tipo e anche una volta arrivati, anche se si ha la fortuna di trovare un lavoro, quasi sempre ci si deve abituare a essere guardati con diffidenza, disprezzo, se non addirittura odio.

Il protagonista del nuovo thriller di Claudio Secci, Terminale (disponibile anche in versione stampata) è un immigrato del Camerun che vive in Germania. Tutte queste cose lui le ha vissute, ma anche se ha un lavoro all'aeroporto di Monaco la sua odissea non è ancora finita.