17/06/2025 / FANTASCIENZA
Gatti & felini nella fantascienza

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Non solo umanoidi, insettoidi e mostri tentacolati. Qualche volta gli alieni della fantascienza hanno assunto l'aspetto dei nostri felini. Anche in un romanzo in uscita oggi.
Quando si pensa agli alieni nella fantascienza si pensa spesso a umanoidi con qualche minimo dettaglio diverso da noi, tipo orecchie a punta, o a forme del tutto diverse come esseri tentacolati come gli eptapodi di Arrival o rettiloidi o insettoidi.
In realtà non sono affatto rari i casi in cui la fantascienza ha rappresentato alieni estremamente simili alla specie dominante sul pianeta Terra: i gatti. O i felini, più in generale. Qualche esempio? La Tigerishka del grande classico Novilunio di Fritz Leiber o gli hani del ciclo di Chanur di C.H. Cherryh. Nel racconto di Jack Vance I signori della casa i gatti sono la chiave della strana relazione tra una colonia umana e alieni locali; e come non ricordare il gatto di Schrödinger, contemporaneamente vivo e morto, protagonista di una racconto di Lukha Kremo che all'alba dell'era degli ebook fu a lungo il titolo più venduto in Italia, in assoluto (ma Kremo mise i gatti anche al centro della sua trilogia dei Nerogatti di Sodw):
Ci sono felini anche sulla luna Teluva, chimata Ibis 4 dai terrestri. Una luna sconvolta da una guerra civile devastante, dove i terrestri sono presenti con una “forza di intermediazione”. Il romanzo è Sonata per una luna morente di Giovanni Oro, una storia profonda, toccante, i cui temi trasposti nell'ambientazione aliena non possono non far ragionare su tante situazioni analoghe molto vicine a noi.