- Genere
- Romance
- Lunghezza
- romanzo, 113 pagine
- Collana
- Odissea Romantica n. 22
- ISBN ebook
- 9788825406313
- Prezzo ebook
- € 2,99
- Data di uscita
- 19 giugno 2018
La pace dei nick
di Danilo Cristian Runfolo
Gli anni 2000 sono insidiosi. C’è un mostro, spietato e invadente, che si fa spazio tra le pieghe dei silenzi di colpa e inizia a scavare, proponendo rimedi, mostrando le cure. È il web, che corre veloce; che macina metri di coscienze sociali, che avvolge e ovatta, infine devasta. Il consumismo peggiore, perché uccide l’amore.
Era nata sotto i migliori auspici, l’unione tra Fabrizio, brillante esperto informatico, e Marina, attraente bellezza mediterranea col pallino della matematica. Entrambi provenivano da un disastro familiare tanto diverso quanto simile. Forse è proprio dalle loro immense catastrofi che nasce una meraviglia unica: è questo che crede Fabrizio, almeno fino a quando non si trova a percorrere un nuovo sentiero di pelle che gli si para all’improvviso davanti e al quale non riesce, in alcun modo, a opporsi. Il 10 ottobre del 2016 sarebbe stato il loro sedicesimo anniversario di matrimonio, l’ultimo. Oppure, come sperava lui, il primo; quello dell’anno zero…
Danilo Cristian Runfolo è nato a Messina il 24 marzo 1972. Il suo primo romanzo, dal titolo Rewind, è uscito per Montag nel 2002. In seguito ha scritto diversi racconti brevi e un romanzo erotico autoprodotto. Nel 2017 ha pubblicato con Eros Cultura il suo secondo erotico dal titolo Io sono Valeria – Una puttana, mentre Lui è infinito è stato pubblicato dalla GDS Editrice nel febbraio 2018. Il 13 febbraio 2018 è uscito per Delos Digital il romanzo erotico M/M dal titolo Cento passi (collana Senza Sfumature), a cui ha fatto seguito la serie erotica in tre volumi Trame coniugali. La sua scrittura è sempre accompagnata da una nostalgica vena sentimentale figlia di quel crudo guardarsi dentro che ritiene vitale. Dice di sé: "Scrivere è l'unico modo che ho per parlare a me stesso senza il bisogno, né il peso, di guardarmi allo specchio; ed è anche il modo migliore per dare voce ai personaggi peggiori, persino di me."