Colei che non si deve amare
Genere
Letteratura
Lunghezza
romanzo, 417 pagine
Collana
Immortali n. 27
ISBN ebook
9788825427905
Prezzo ebook
€ 3,99
Data di uscita
6 febbraio 2024
Con la consulenza di
Liber Liber
Collana a cura di
Milena Contini

EBOOK

Colei che non si deve amare

di Guido Da Verona

Un romanzo capace di turbare anche l’animo più cinico. Una prosa che si insinua nei bui recessi del tabù per eccellenza, impedendo al lettore di guardare dall’altra parte e costringendolo a empatizzare, suo malgrado, con personaggi il cui fascino emerge dalla loro stessa inevitabile dannazione.

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Alla sua uscita (e negli anni seguenti) Colei che non si deve amare (1911) riuscii a riscuotere uno straordinario successo di vendite: l’amore, la sensualità, il lusso, la vita goduta in tutte le declinazioni della parola eccesso non bastano allo spregiudicato Guido da Verona che in questo romanzo sfonda gli argini del pudore, buttando in faccia ai lettori una vivisezione al contempo lubrica e angosciosa dell’incesto. Lo stile paralizza gli occhi sulla pagina: è prezioso? è dannunziano? Sì, indubbiamente, ma è soprattutto avvolgente (oserei dire subdolamente avvolgente) e capace di immergere il pubblico in atmosfere velenosamente conturbanti, tanto che dopo aver chiuso il libro resta il dubbio di essere stati quasi complici delle morbose avventure del protagonista, soprattutto di quelle da lui immaginate… concepì la gioia selvaggia di poterla tramortire, le intese nella gola il rantolo della verginità fuggente, la udì piangere nell'ebbrezza, ridere nel dolore… poi la vide com'era, snella, arcata, forte nella sua tenuità. Fu un bestseller, dicevamo: non poteva essere altrimenti.

Guido da Verona (Saliceto Panaro, 1881 – Milano, 1939) fu romanziere di larghissima fama e fortuna durante gli anni Dieci e Venti. Nato Guido Abramo Verona, decise di conferire al proprio nome un tocco nobiliare (e al contempo di eliminare la connotazione ebraica). Grande ammiratore di d’Annunzio, aderì al fascismo, con alterni entusiasmi, prima di cadere in disgrazia presso il regime a causa delle sferzate polemiche presenti nel suo rifacimento erotico dei Promessi Sposi del 1929 (nel quale più aspetti del fascismo erano stati messi alla berlina senza troppi camuffamenti) e, soprattutto, a causa delle leggi antisemite. Qualcuno insinuò che morì suicida, ma la versione ufficiale parla di complicazioni cardiache. Tra i suoi romanzi di maggior successo ricordiamo almeno La donna che inventò l’amore (1915); Sciogli la treccia, Maria Maddalena (1920) e Mimì Bluette fiore del mio giardino (1922), che vendette la bellezza di 300.000 copie in un paese dove impazzavano analfabetismo e povertà!

  • Milena Contini, Introduzione
  • Parte prima
  • I
  • II
  • III
  • IV
  • V
  • VI
  • VII
  • VIII
  • IX
  • X
  • XI
  • XII
  • XIII
  • XIV
  • Parte seconda
  • I
  • II
  • III
  • IV
  • V
  • VI
  • VII
  • VIII
  • IX
  • X
  • XI
  • XII
  • XIII
  • XIV
  • Parte terza
  • I
  • II
  • III
  • IV
  • V
  • VI
  • VII
  • VIII
  • IX