15/05/2020 / FANTASCIENZA
Ciao, sono Jack Vance!
Esce per la prima volta in Italia l'autobiografia del grande scrittore californiano, vincitrice del Premio Hugo 2010
Leggendo i romanzi di Jack Vance tutti ci siamo chiesti da dove venissero i suoi paesaggi, i suoi personaggi, il suo modo strano e straordinario di osservare luoghi e persone e descriverli in modo tanto affascinante.
Da oggi anche il pubblico italiano ha, in qualche misura, la possibilità di avere una risposta a questa domanda, leggendo Ciao, sono Jack Vance! (e questo libro sono io), autobiografia pubblicata negli Stati Uniti nel 2010 e vincitrice del Premio Hugo, pochi anni prima della scomparsa dello stesso Vance. Il libro svela una realtà che già sospettavamo: ovvero che lo stesso Vance fosse una persona affascinante quanto i suoi libri.
Appassionato di musica (suonava la cornetta e altri strumenti, spesso in jam session anche con musicisti jazz abbastanza noti), di viaggi, di navigazione, Vance ha vissuto una vita avventurosa e ricca di esperienze. Nato in una famiglia benestante e poi caduto nella più nera povertà, si è adattato a fare lavori di ogni tipo, spesso anche millantando esperienze che non aveva ma che riusciva comunque a compensare con la rapidità di apprendimento. Qualche esperienza di giornalismo, poi la marina mentre cominciava a scrivere racconti. Infine la vita da scrittore, ma sempre con la smania di partire per vedere posti nuovi.
Sempre con leggerezza, semplicità, capacità di adeguarsi ad ogni situazione (qualcuno forse inorridirà leggendo il capitolo in cui racconta il viaggio in Africa, con la famiglia, in maggiolino e campeggio).
Ne esce fuori un libro divertente come un romanzo e affascinante come un romanzo di Jack Vance.
La traduzione è di Marco Riva, un vero cultore di Vance. Da oggi il libro è in vendita nell'edizione stampata edita da Spatterlight e in quella digitale edita da Delos Digital.