15/05/2020 / SPIONAGGIO
Com'era la Spagna ai tempi di Franco
In una novelette del maestro del noir Andrea Carlo Cappi si respira l'atmosfera asfissiante della Spagna Franchista.
Lo scorsa domenica in Spagna si sono celebrate le elezioni politiche, per la seconda volta quest'anno. La sinistra ha avuto ancora la maggioranza relativa, ma è ancora meno vicina a quella assoluta di quanto fosse prima, e sarà costretta a precarie alleanze per governare. Ma chi ha guadagnato molto è stato invece il partito Vox, formazione di destra radicale che in Italia chiameremmo fascista, in Spagna invece è chiamata neofranchista, perché si ispira al dittatore che ha oppresso quel paese fino agli anni Settanta. Un partito che ce l'ha con gli stranieri, con i gay, con le donne e che vorrebbe sbattere in galera i Catalani dal primo all'ultimo. Bella gente, insomma.
Per farsi un'idea del tipo di regime di cui che questi signori vorrebbero fare un reboot potremmo proporre, in uscita proprio oggi, Quando muore Manolete di Andrea Carlo Cappi. Cappi lo conoscete, è un fior di scrittore che spazia tra noir e spionaggio. Qui è più sul secondo, con un'opera che si inserisce nella collana Spy Game curata da Stefano Di Marino e dedicata alla Guerra fredda. E sì, la Guerra fredda ha toccato anche la Spagna, quella Spagna che mentre l'Europa cercava a fatica di riprendersi dai disastri lasciati dalle dittature fasciste restava schiacciata sotto il tallone di Francisco Franco, che l'aveva sì tenuta fuori dall'incendio della guerra, ma l'avrebbe oppressa ancora per trent'anni.