27/04/2021 / NARRATIVA

Fukushima, dieci anni dopo

(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)

(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)

Sono passati dieci anni da quell'11 marzo e di Fukushima si parla ancora. Ma come sono cambiate le vite di chi viveva laggiù? Ne parla un racconto in uscita oggi.

Fukushima è una prefettura dell'isola di Honshu, in Giappone. Il nome va pronunciato mettendo l'accento sulla seconda u e sulla a finale. Circa due milioni di abitanti, famosa per il ramen e per le tombe di 19 guerrieri Byakkotai che fecero seppuku (il suicidio rituale) alla fine della guerra Boshin nel diciannovesimo secolo.

Oggi, Fukushima è famosa per un altro motivo. L'11 marzo 2011, dieci anni fa, un terremoto e il successivo tsunami causò un black out elettrico che fermò il raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3 della locale centrale nucleare. I tre reattori andarono in meltdown e furono rilasciate enormi quantità di gas radioattivi, causando un disastro ecologico terrestre e marino di entità incalcolabile. Alcune stime del danno economico arrivano a oltre 600 miliardi di dollari, ma naturalmente quello economico è solo un aspetto. Se ne parla ancora oggi, soprattutto in questi giorni a causa della decisione del governo giapponese di rilasciare nell'oceano una parte dell'acqua usata per raffreddare i reattori danneggiati.

Ma che impatto ha avuto questo disastro sulla vita delle persone?

Serena Lavezzi, che ha scritto diversi libri sul Giappone e ne conosce bene cultura, società e vita di tutti i giorni, ne parla nel racconto Natura viva nei dintorni di Fukushima, in uscita oggi. Se vi affascina il Giappone e se volete saperne di più su come è stato vissuta la seconda grande tragedia atomica della sua storia non perdete questo ebook.

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