Siete pessimisti o ottimisti?

Come lo vedete il futuro? Ok, dopo due anni di pandemia (peraltro ancora in corso) e alla possibile vigilia di una guerra termonucleare globale, con una crisi ambientale spaventosa in arrivo per la quale nessuno fa nulla, la risposta non può essere molto positiva. E probabilmente non è un caso se negli ultimi anni quello distopico è diventato un genere piuttosto popolare; anche perché, a guardare bene, spesso ha una vena consolatoria: descrive mondi orribili, ma quasi sempre c'è l'individuo eroico che riesce a migliorare la situazione.

Molto più difficile invece è scrivere utopia, ovvero descrivere futuri dove la cose vanno effettivamente meglio. Qui non parliamo del solarpunk, che è in un certo senso un work in progress, ma proprio di utopia vera e propria: è un genere raro, ma nel libro che presentiamo oggi si batte alla pari con il suo cugino pessimista.

Quattordici autori si sono sfidati, metà in un campo e metà nell'altro, in questa antologia che ha visto come “arbitri” Valeria Barbera e Andrea Tortoreto. Chi vincerà, il pensiero positivo o quello negativo? Sta ai lettori deciderlo.

Da parte nostra possiamo solo raccomandarvi di sbrigarvi a leggerlo, che non sappiamo quanto manchi ancora alla fine del mondo.