25/10/2022 / GIALLO
L'arte del falso
(Eek! di Scott Nickel. Tutti i diritti riservati)
La storia ricorda tanti grandissimi artisti. Ma ben pochi ricordano i falsari: eppure la realizzazione di falsi di opere d'arte è un'arte essa stessa.
Il signor Leo Nardus, nato in Olanda nel 1868, era un proprietario di importanti e rinomate gallerie d'arte a Parigi, Philadelphia, New York. A cavallo tra 800 e 900 vendette centinaia di opere di grandi maestri rinascimentali olandesi e italiani. Tra le quali molti quadri di van Gogh. Solo nel 1908 si scoprì che molte di queste opere erano falsi, ma la cosa venne tenuta nascosta, per evitare l'imbarazzo ai potenti clienti che erano stati truffati. Hans van Meegeren, vissuto nella stessa epoca, sviluppò tecniche di falsificazione d'altissimo livello: usava colori raschiati da vecchie tele della stessa epoca del quadro che voleva riprodurre, e metteva nel colore della polvere per ottenere l'effetto di screpolatura tipico delle tele antiche.
I grandi falsari sono a loro volta grandi artisti, ai quali manca il riconoscimento della storia. Del sottilo confine tra vero e falso si occupa il romanzo Burnout Baby – L’angelo del Bellini, in uscita oggi di Erica Tabacco, interessantissima scrittrice emergente autrice anche del recente La Repubblica delle Lettere.