11/02/2025 / FANTASCIENZA

Il fascino della distopia ironica

Il libro con la serie completa di Wakosky Road di Stefano Tartarotti è edita da Festina Lente Edizioni e <a href="https://amzn.eu/d/2VMOVJP">disponibile su Amazon</a>

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L'uscita di Finisterrae richiama alla mente un capolavoro del cinema come Brazil. Si può fare distopia anche con un tono leggermente ironico?

Certi romanzi sembrano fatti apposta per mettere in crisi chi si ostina a classificarli. Finisterrae, per esempio, di Cinzia Di Mauro in uscita oggi. È certamente una distopia, ma con un tono ironico, quasi leggero; è ambientato in un ipotetico futuro, ma ricorda le atmosfere di un romanzo ottocentesco. È brillante, divertente, ma poi anche terribilmente drammatico. Potremmo paragonarlo, se cercassimo un'opera che si muove allo stesso modo tra opposti, a Brazil, il film di Terry Gilliam, con cui condivide il fine distopico e la vena grottesca, ma anche il vago sapore retrò. Pur essendo in definitiva diversissimo da Brazil: Finisterrae è un'opera sui generis, un'esperienza molto particolare destinata a lasciare una traccia in chi avrà la fortuna di leggerla, sulla quale le prime reazioni sono già entusiaste.

C'è in ebook e c'è anche in versione stampa, non avete scuse: non potete perderlo.

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