04/11/2025 / FANTASTICO
La via giapponese al fantastico
Il libro con la serie completa di Wakosky Road di Stefano Tartarotti è edita da Festina Lente Edizioni e <a href="https://amzn.eu/d/2VMOVJP">disponibile su Amazon</a>
Una antologia di racconti per addentrarsi ancora più in profondità nel mondo mitologico e fantastico giapponese
Il termine “shintoismo” non esisteva neppure in Giappone, prima che nelle isole arrivasse il buddismo. Il rapporto dei giapponesi con i loro dei e spiriti non era nemmeno considerato una religione, una credenza: era semplicemente un aspetto della loro realtà. I kami, le divinità giapponesi, non sono particolarmente esigenti: sono spiriti guardiani di luoghi, o personificazioni di oggetti o fenemeni naturali. Solo quando è arrivato il buddismo si è ritenuto di dare un nome a questa religione naturale, che è stata chiamata Shinto: dove “shin” significa “spirito” (è lo stesso carattere di “kami”) e "to”, altrove scritto “do” come in judo o aikido, significa “via”, analogo al cinese “tao”.
Nello shintoismo il confine tra mondo degli uomini e mondo degli dei o degli spiriti sostanzialmente non esiste, o è molto sfumato. Ecco anche perché il rapporto dei giapponesi con il fantastico è molto più innato e naturale del nostro, e in qualche misura per noi difficile da capire.
Si può cominciare magari leggendo le storie di Sussurri giapponesi, la nuova raccolta di racconti uscita nella collana La via della seta, per scoprire aspetti del Giappone fantastico che molti non conoscono.